Assembramenti nelle città: è allerta
Sarebbero tanti gli assembramenti registrati in molte città italiane, in un periodo in cui si contano ancora poco meno di 20 mila nuovi contagi ed a pochi giorni dalle Festività, periodo che potrebbe presagire ad un incremento esponenziale di nuovi infezioni che si cumulerebbero con le attuali, col rischio di trovarsi nel pieno della terza ondata, quando ancora si contano i danni della seconda.
Gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico hanno lanciato un allarme, intimando al governo di disporre misure ben più restrittive di quelle previste per le zone gialle, che ormai costituirebbero gran parte del territorio nazionale.
Se in Germania il premier Merkel ha disposto di fatto un lockdown generale per le settimane di Natale e Capodanno, in Italia non sono ancora state preordinate nuove misure, se non alcuni allentamenti nei confronti dei piccolo Comuni con non più di 5 mila abitanti.
Il rischio concreto è che, come purtroppo ben sappiamo, le conseguenze drammatiche di errate o mancate scelte attuali, potrebbero presentarsi tra 2 settimane, quando il periodo massimo di incubazione di eventuali nuove infezioni sarebbe esaurito e inizieremmo a contare nuovi ricoveri, in reparti che solo da poco si sono parzialmente ripresi dalla seconda ondata Covid.
Il Ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ha commentato: "Le foto degli assembramenti mostrano scene ingiustificabili, irrazionali, irresponsabili. Comprendo la voglia delle persone di uscire, ma dovremmo sentire ogni giorno dentro di noi il lutto nazionale".
Appare evidente che in mancanza di norme restrittive il buon senso comune sia stato soppiantato da un'errata percezione dell'attuale situazione, o da un desiderio inconscio di sminuire la potenziale gravità di comportamenti errati.