Assalto al Congresso USA
Episodi di inaudita gravità, a parere unanime delle forze politiche americane non piegate alla "simpatia" forzata verso l'ex Presidente USA Donald Trump.
Nella giornata dedicata al conteggio ufficiale dei voti, il 6 Gennaio 2021, il Congresso USA è stato bersaglio di un'orda di "supporters" del Presidente uscente,
accorsi per manifestare il rancore per i presunti (ed infondati ndr) brogli elettorali che avrebbero permesso all'avversario, Biden, leader dei Democratici, di vincere le elezioni.
Se da una parte non si sono forse mai viste elezioni presidenziali non contraddistinte da una qualche forma di malumore tra le fila dei partiti
uscenti e perdenti, dall'altro la giornata del 6 Gennaio passerà alla storia, un po' come il "day of infamy" coniato da Roosevelt all'indomani dell'attacco giapponese alla base di Pearl Harbor.
I manifestanti trumpiani, accorsi da ogni parte degli STATES, hanno ben pensato di armarsi e partire e produrre quello che, allo stato dei fatti e dei numerosi video rimasti a testimoniare la follia collettiva, è e resta un attacco armato, paragonabile ad in atto di terrorismo, costato la vita a 5 persone, 4 manifestanti ed un agente, uccisi durante gli scontri a fuoco con le forze di sicurezza del Congresso, purtroppo poi sopraffatte dall'orda violenta che ha saccheggiato e umiliato le stanze istituzionali della struttura, con l'epilogo nella stanza del vice Presidente, Kamal Harris, prima donna a rivestire un incarico tanto prestigioso.
All'indomani dei violenti disordini, infuria la polemica, non solo in terra d'America, ma anche oltreoceano, da dove unanime è partita la condanna verso questi gravissimi fatti e nei confronti del Presidente uscente, tutt'altro che inorridito e affranto da quanto accaduto. Trump commentò, poche ore dopo l'assalto, denunciando nuovamente l'ingiustizia subita e invitando cautamente tutti i suoi supporters a ritornare a casa.
Oggi Trump, che in queste ore ha annunciato di non voler presiedere all'insediamento di Biden, rischierebbe un empeachment, già probabilmente oggetto di votazione la prossima settimana.